Quello di Roma è stato l'ultimo Ghetto ad essere abolito in Europa Occidentale, soltanto nel 1883 dopo quattro secoli in cui si è conquistato la fama di uno dei più caratteristici del mondo per la sua vitalità e per un’architettura unica che si fonde con i resti di Roma antica.
Entrerete in questo luogo storico attraversando il Portico D'Ottavia in un contesto di case medioevali da cui emerge il teatro di Marcello e la maestosità del tempio Maggiore, la più grande sinagoga d’Italia. Sorge significativamente tra due simboli della libertà romana: il Campidoglio, dove ha sede il municipio, e il Gianicolo, scenario delle battaglie del Risorgimento, con il monumento a Garibaldi. Visterete il Tempio e il Museo Ebraico con una collezione di opere che racconta un’altra storia romana.
Saranno i profumi della cucina a riportavi nel presente. Mangiare bene nel ghetto di Roma è facile perché la tradizione religiosa raccomanda l’uso di ingredienti freschi e controllati con rigore: una cucina biologica ante-litteram. Facile perché negli oltre 300 anni vissuti nel ghetto, gli ebrei romani hanno conservato una cultura gastronomica senza eguali con ricche influenze medio-orientali. Facile perché, dalla paninoteca al ristorante elegante, l’ospitalità, è considerata sacra. Lo sperimenterete di persona pranzando in un locale che da oltre un secolo serve autentica cucina Kosher.